Questo scritto fu fatto l'anno che vincemmo il Campionato di Serie D in occasione del 29° Anno di attività dei FEDAYN CASSINO. Lettera inviata alla redazione sportiva di Cassino 7 per invitare la cittadinanza a stare vicino alla squadra.
Sono passati anni da allora ma questo scritto conserva intatta tutta la sua passione tanto da ritenerla così attuale da pubblicarla ancora sul nostro blog.... E' tutta per te amico cassinate, tu che non hai mai, malgrado infamie e categorie abbandonato la fede.
Carissimo tifoso biancoazzurro, amico di vecchia data, sostenitore da sempre di comuni ideali.
Ti scriviamo dalle righe di questo settimanale sperando che la nostra voce possa arrivare al tuo cuore, come quando le nostre voci si accavallavano in una sola, fino a formare un coro e quel coro spesso giungeva dritto dritto al cuore dei nostri giocatori. Un’impagabile forza ci univa, abbiamo condiviso insieme momenti estremamente belli. Ma come spesso accade il tempo inesorabile tende a cancellarne i ricordi, a sbiadirne i contorni. I nostri vent’anni chiusi in pugno e tutti da vivere.
Né pioggia, né vento o sole che sia ci dividevano o vincevano. La sciarpa al collo, la bandiera e la nostra fiera identità dietro il nostro inseparabile striscione. Era “IL MIO CASSINO” e orgogliosi, nel fiore di un’età lo sventolavamo ai sette venti. Giuravamo che mai e poi mai, niente e nessuno avrebbero potuto distruggere la nostra incrollabile fede. Ti scriviamo, amico di ieri, perché tu possa essere amico di sempre. Ti scriviamo perché queste nostre parole possano arrivarti al cuore, perché tu possa riappropriarti dei sogni, dei tuoi vent’anni. Ritrovarti in antichi ideali. Forse si sbagliava di più ma si era più veri, quando il niente era un valore e il ridere non bastava mai. Quando vivere aveva i colori dei nostri sorrisi. Quando i nostri pullman partivano da piazza San Giovanni per improbabili trasferte. Quando non si finiva mai di fare collette per comprare i fumogeni e nessuno aveva la patente o l’auto per andarli a prendere. Sono giorni lontani e mai dimenticati. Il tempo non ci ha scalfito, ci ha invecchiato di fuori ma non ci ha vinto. Noi siamo ancora vivi, forse siamo di meno ma nulla è cambiato. NOI CI CREDIAMO ANCORA. A quegli ideali, l’amicizia, la rabbia e il coraggio sono integri. E tu compagno di mille giornate trascorse insieme, dove sei?
Ti scriviamo dalle righe di questo settimanale sperando che la nostra voce possa arrivare al tuo cuore, come quando le nostre voci si accavallavano in una sola, fino a formare un coro e quel coro spesso giungeva dritto dritto al cuore dei nostri giocatori. Un’impagabile forza ci univa, abbiamo condiviso insieme momenti estremamente belli. Ma come spesso accade il tempo inesorabile tende a cancellarne i ricordi, a sbiadirne i contorni. I nostri vent’anni chiusi in pugno e tutti da vivere.
Né pioggia, né vento o sole che sia ci dividevano o vincevano. La sciarpa al collo, la bandiera e la nostra fiera identità dietro il nostro inseparabile striscione. Era “IL MIO CASSINO” e orgogliosi, nel fiore di un’età lo sventolavamo ai sette venti. Giuravamo che mai e poi mai, niente e nessuno avrebbero potuto distruggere la nostra incrollabile fede. Ti scriviamo, amico di ieri, perché tu possa essere amico di sempre. Ti scriviamo perché queste nostre parole possano arrivarti al cuore, perché tu possa riappropriarti dei sogni, dei tuoi vent’anni. Ritrovarti in antichi ideali. Forse si sbagliava di più ma si era più veri, quando il niente era un valore e il ridere non bastava mai. Quando vivere aveva i colori dei nostri sorrisi. Quando i nostri pullman partivano da piazza San Giovanni per improbabili trasferte. Quando non si finiva mai di fare collette per comprare i fumogeni e nessuno aveva la patente o l’auto per andarli a prendere. Sono giorni lontani e mai dimenticati. Il tempo non ci ha scalfito, ci ha invecchiato di fuori ma non ci ha vinto. Noi siamo ancora vivi, forse siamo di meno ma nulla è cambiato. NOI CI CREDIAMO ANCORA. A quegli ideali, l’amicizia, la rabbia e il coraggio sono integri. E tu compagno di mille giornate trascorse insieme, dove sei?
Ti vedo pallido a rincorrere i tuoi pensieri, imprigionato in un doppio petto e una cravatta che ti stringe il collo.
Sei invecchiato rilegando i tuoi sogni di gioventù in un cassetto. Rincorri il successo negli ingranaggi corrotti del sistema. Fingi di vivere e ti svendi al migliore offerente e nella ventiquattrore trascini le tue ambizioni.
A noi piace ricordarti quando orgoglioso al collo indossavi quel foulards biancoazzurro.
Quando cantavi, gioivi, battevi le mani a ritmo dei tamburi. Quando nell’ebbrezza di un gol segnato ti perdevi nell’oblio di un abbraccio senza fine. Piace pensarti così, ancora con noi.
Quando cantavi, gioivi, battevi le mani a ritmo dei tamburi. Quando nell’ebbrezza di un gol segnato ti perdevi nell’oblio di un abbraccio senza fine. Piace pensarti così, ancora con noi.
Sabato contro il Campobasso festeggeremo i nostri ventinove anni di vita.
Sarà bello ritrovarti per perderci ancora una volta dietro il colore dei nostri fumogeni…
Ti aspettiamo perché so che posso contare sempre su di te. Non puoi tradirci.
Il tempo non ci ha vinto. Fino alla fine. Fino alla vittoria.
FEDAYN CASSINO
Nucleo storico 1977
1 commento:
Avanti Fedayn... avanti Ultras... sempre a testa alta e sempre onorato di essere vostro fratello
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