martedì 27 marzo 2012

INTERVISTA

Questa intervista è stata effettuata nel 2009 sull'onda del successo di iscrizioni virtuali al gruppo dei FEDAYN CASSINO 1977 su facebook. Iscrizioni che erano arrivate a 600 tanto da spingere il cronista ad effettuare questa intervista a Paolo dei fedayn, uno dei fondatori del gruppo storico. Oggi nel 2012 il gruppo virtuale prima di essere azzerato dalla nuova formula era arrivato a contare quasi 1000 iscritti. Da qui l'idea di condividere quella testimonianza sul blog. A tutti buona lettura.

1) Qual'è la storia del gruppo dei Fedayn Cassino?
Fedayn Cassino nasce a metà anni ’70 in un piccolo quartiere cittadino, più precisamente in una strada sconosciuta ai più con solo quattro numeri civici. Una strada che fu il crocevia di mille sogni e per quel pugno di amici l’inizio di una grande avventura ultras. Il calcio davvero in quegli anni era motivo di aggregazione; lo si giocava dappertutto, bastava un pallone ed un piccolo spazio per sentirci liberi. L’amore per quello sport e per la squadra della nostra città ci rendeva felici, fu nel 1977 che decidemmo di fondare Fedayn Cassino che non fu nient’altro che una manifestazione d’amore per i nostri colori. Uniti tutti sotto uno stesso nome, come una grande famiglia. Questo fu il nostro progetto, qualcosa che ci accomunasse tutti e la nostra ambizione: tutti fratelli con uno stesso ideale. Stesso fine. La passione per il Cassino. Da qui l’idea di creare il gruppo.

2) A cosa si deve la scelta del nome fedayn?
In verità il gruppo non nacque con questo nome, il primo nome che adottammo fu BOYS 1977, un  nome semplice dettato dal nostro essere “ragazzi” e dalla data di nascita che rappresentava la nostra identità storica. Ben  presto capimmo che questo nome era troppo stretto per noi, non eravamo più quel gruppetto di amici che aveva rappresentato fino ad allora quella piccola fetta di città, crescevamo come entità e crescevamo nella città, da qui l’idea di un nome che rappresentasse tutti e non solo i ragazzi di “via Lombroso”. Il nome Fedayn uscì fuori da una sorta di sondaggio o per metterla in politichese da una vera e propria “primaria”. Perché “fedayn”? un vero motivo non c’è, forse ci piaceva il nome, forse il sentirlo incuteva negli altri timore e rispetto. O magari perchè in quegli anni non lo adoperava nessuno ed avere un nome tutto nostro era per noi fonte di orgoglio, solo nella “sud” romana esisteva già quel nome, furono i primi in Italia ad adoperarlo. O forse perché piaceva vederci come quel gruppo palestinese che con orgoglio rivendicava i diritti di esistenza per la propria gente. Penso che alla fine sia stata la miscelazione ideale di tutte queste che hanno determinato la scelta del nome.

3) Che cosa rappresenta essere "ultras"?
Bisognerebbe fare un distinguo per specificare cosa significa essere “ultras”, c’è una differenza sostanziale tra esserlo oggi ed esserlo stato negli anni ’80. Per chi non ha vissuto la nascita del movimento ultras è difficile fargli capire l’aria di libertà e di appartenenza che si provava. Ecco per ritornare alla domanda e non allontanarmi da essa, ultras per chi lo è rappresenta una non omologazione, è l’espressione della forza e della passione che diventa fantasia. È un modo di vivere un avvenimento come quello di un incontro di calcio in modo diverso, non da semplice spettatore pagante ma di essere parte attiva e quindi determinante dello spettacolo stesso. Questo è essere “ultras” è andare “oltre”, comunque e sempre.

4) Il movimento dei Fedayn cosa è riuscito a produrre in quanto ad aggregazione giovanile negli anni 80?
Era difficile negli anni ’80 uscire fuori da una logica di pensiero da una città come Cassino chiusa al rinnovamento e bigotta nel modo di vedere la vita.  Il movimento Fedayn Cassino in questo senso cercava di uscire fuori da questi schemi precostituiti ed ancestrali. Cercavamo di formare coscienze libertarie e di lotta anche fuori dal contesto prettamente calcistico. Dico bigotta perché nella città è sempre stata forte la presenza e quindi la pressione di una certa classe politica conservatrice e ancor di più dalla presenza clericale del “supramonte”, che ha influito enormemente nel contesto, nell’opera e quindi nel pensiero collettivo della cittadinanza. Cercavamo quanto più possibile di non essere ingoiati dalla corrente e per questo abbiamo manifestato adoperandoci nelle lotte non violente, pacifiste ed antinucleari di quegli anni a livello nazionale e nella nostra città; grande fu la battaglia per far si che Cassino divenisse città denuclearizzata. Ma oltre alle ideologie che ci tenevano uniti davvero quel gruppo riuscì ad essere uno spazio indimenticabile per tanti ragazzi, davvero un momento insostituibile di aggregazione credo unico ed irripetibile per la vita di ognuno di noi.

5) Quali sono state le linee guida seguite nella più che trentennale storia dei Fedayn?
Spesso il tempo cambia, rimuove o collima idee con il susseguirsi degli anni, della situazione e del contesto in cui il “fenomeno” avviene. Non è stato così per noi, certo il tempo ne ha attenuato la forza e la capacità di espansione ma non è mai riuscito a cambiarne i contorni ed ancor di più i contenuti; i valori. Le linee guide del nostro gruppo erano quelle dettate dalla passione per la squadra della nostra città. Essendo un gruppo ultras quindi non soggetto a regolamentazioni, a statuti e via dicendo, “fedayn cassino” ha seguito soprattutto le linee del cuore e quelle della coerenza. Il nostro è rimasto un pensiero libero, libertario, antiproibizionista e di sinistra. Siamo nati e cresciuti con queste convinzioni, quando “fedayn cassino” cesserà il proprio percorso esistenziale finirà con gli stessi principi con i quali oltre trent’anni fa nasceva.

6) Ti aspettavi un successo così vasto di iscritti al gruppo creato su facebook?
Sinceramente no! Quando mi sono detto perché non creare un gruppo Fedayn virtuale su facebook non credevo che questo avesse potuto bissare il successo del gruppo reale, cioè di quello che è andato sviluppandosi nel corso degli anni nelle strade, nelle piazze e soprattutto negli stadi di mezza Italia. Oltre 600 iscritti è la dimostrazione di come questo gruppo sia radicato nei ricordi, nel cuore ma soprattutto nel tessuto sociale di questa città. Ma l’eccezionalità del fatto sta nel vedere e constatare la diversità di età, di ragione sociale e diciamo anche  ideologica tra i vari iscritti ma tutti uniti da quel “valore” aggiunto e coinvolgente chiamato Fedayn Cassino.

7) Come spieghi l'alto numero di adesioni ad un gruppo che porta un nome che a Cassino, come lo si pronuncia, porta aggregazione e consenso tra persone di diverse fasce d'età?
Oggi nel 2009 Fedayn Cassino in un certo contesto è sinonimo di serietà, coraggio e coerenza. Queste sono le garanzie che hanno fatto grande nel tempo il gruppo e gli iscritti su facebook ne sono la prova evidente di come la perseveranza ripaga nel tempo. Devo comunque far notare che agli inizi della nostra avventura e qui parlo di fine anni 70 e gran parte degli anni ’80 quel nome con un impatto così violento creò non pochi fastidi ai suoi componenti. In città eravamo visti un po’ con distacco, erano anni difficili per tutti, l’Italia usciva da anni di piombo, dove era facile confondere idee con personaggi, persone con cose. Davvero è stato difficile per noi esternare la nostra passione. Per questo quando parlo di coraggio mi riferisco a quel tempo, davvero ne avevamo tanto per sconfiggere una mentalità bigotta e restia verso il cambiamento o la diversità. Davvero il tempo per noi è stato un gran giustiziere, adesso quei vincoli, quelle barriere sono state abbattute, il nostro “nome” adesso è sinonimo di aggregazione e consenso e quello che più stupisce è senza età, puoi trovare il cinquantenne come puoi trovare il ragazzo di dodici anni. Questa è magia ultrà.

8) Qual'è l'obiettivo del gruppo creato su facebook?
L’obiettivo primario era e resta quello di far ritrovare tutti i vecchi amici, quelli che negli anni 80 e 90 hanno formato lo zoccolo duro di “fedayn cassino” tutti i una pagina, sia anch’essa virtuale e di non farne perdere la memoria storica. Quei ragazzi che per storie di vita hanno dovuto abbandonare la propria città, i propri amici, il proprio mondo. Facebook ha permesso a tanti di noi di ritrovarci e per tanti amici lontani è stato ritrovare il proprio gruppo e con esso foto e testimonianze vissute e mai dimenticate. È stato il riappropriarsi di una parte di vita lontana nella mente ma che nel cuore non ha mai cessato di essere. Il mio obiettivo originario è stato questo e dai risultati ottenuti credo di aver centrato in pieno il bersaglio.
Soddisfazione potrebbe venire dal numero elevato, forse esagerato degli iscritti, si, fa piacere vedere un numero così alto di amici ma scorrendo i nomi ritrovo i volti di chi negli anni difficili, quelli del “coraggio” per capirci erano dall’altra parte e cioè nella schiera di quelli che non ci vedevano di buon occhio. In questo senso facebook è riuscito a far cadere anche l’ultimo scoglio del pregiudizio.

9) In quali ideali si riconosce una persona che aderisce ad un gruppo come quello dei Fedayn Cassino anche tramite facebook?
È un arcipelago di isole, dove ogni singola isola rappresenta una entità propria, un ideale diverso. Il potere di facebook è stato quello di convogliare queste diverse “anime”, quindi l’insieme delle “isole” in questo arcipelago così variegato formandone una sola unità. L’ideale trainante che fa da giunto è sicuramente l’amore per il Cassino. Questo a mio avviso è l’epicentro, il fulcro che unisce i componenti del gruppo Fedayn su facebook; Cassino, la sua storia, la cultura, le sue tradizioni e in questo nessun gruppo ultras e non solo ne incorpora più di ogni altro la storia. Questa è la differenza sostanziale tra il gruppo reale e quello virtuale di fb, il primo fatto di valori “umani” nel secondo la predominanza è quella “territoriale”. Detto ciò credo che “fedayn cassino” resta un patrimonio storico dell’intera cittadinanza perché quel nome ha visto una moltitudine di ragazzi che hanno contribuito nel tempo alla crescita della città.