Bar Vetiche Cassino, tra piazza San Giovanni e Piazza Restagno. Ore 10.00 ritrovo ultras per la trasferta di Melfi. Una di quelle domeniche invernali dove il freddo non ti abbandona mai. Una di quelle tante “maledette domeniche” sciarpa al collo e lì pronti ancora a macinare chilometri di passione dietro i colori del cuore.
Non riempiamo il pullman, la “quantità” non rientra più nel nostro bagaglio ultras, almeno per il momento, ma d’altro canto la “qualità” non manca. Trenta ultras “tosti” bastano a tenere alti i colori della Città. Alle undici partiamo, la giornata uggiosa non ci abbandonerà per tutto il resto della trasferta, a Melfi temperatura e clima saranno anche peggiori ed andranno ad influire non poco sugli umori negativi dell’esito dell’incontro.
Ma siamo ultras e siamo abituati a volare alto e non saranno risultati negativi o condizioni meteorologiche a farci desistere.
Nelle trasferte il “viaggio” è parte attiva della giornata, forse non avrà il valore di una coreografia o di un tifo incessante e continuo ma è sicuramente parte di quelle storie che si racconteranno a distanza di tempo. E lungo il tragitto che ti separa dallo stadio, in pullman si rievocano vecchi racconti ultras. Coyote ricorda sempre con vivo piacere delle trasferte con i fratelli di Caserta. Ricorda della trasferta a Benevento con gli allora gemellati ciociari e del treno speciale partito da Frosinone. Ricorda nel numero di 80 i Fedayn Cassino che parteciparono a quell’incontro. Parla di aneddoti e di vita vissuta attirando l’ammirazione dei più giovani e i ricordi dei più vecchi.
Poi la trasferta vive anche grazie agli sketch di Gavo Gavo e Giovannone e chi conosce i “soggetti” sa che il divertimento è assicurato.
Anche questo è ultras e mentre il pullman prosegue la sua corsa storie e ricordi si accavallano come onde del mare e allora è come se tutto quel tempo, tutti quegli anni spesi su e giù per l’Italia in campi di paesotti sconosciuti o in stadi di grandi città ti sembra non essere mai passato.
Questa è la magia ultras; quel miscuglio fantastico di emozioni che non ti fa mai sentire vecchio. Portare quella sciarpa al collo e ritrovarti con gli amici di sempre al fianco è come avere sempre vent’anni. Non si invecchia mai lungo le strade ultras. Poi va da se che passi due ore al freddo, all’acqua incessante che non ti abbandona mai fino a filtrarti nelle ossa e allo squallore del risultato del campo.
Questi sono solo particolari che non troveranno mai spazio nell’essere ultras, ma l’aver cantato e sofferto ancora una volta per quei colori fino alla fine, esserti ritrovato fianco a fianco con gli amici di sempre questo si che riempirà cassetti di ricordi nel cuore e spunti per altre storie da tramandare.
Voglio dedicare questo fotogramma di vita ai “vecchi” cassinati ultras presenti; Cico, Coyote, Emiliano, Pipistrello, Marcellino, Marratella…. Ai ragazzi delle brigate e degli utsb presenti. Ad Antonino e agli altri che al momento non ricordo i nomi. A Francesco che il primo maggio si sposerà. Alla nebbia che non ci ha abbandonato mai e che dietro il suo velo conserva ancora intatto tutto il suo fascino di mistero. Infine voglio dedicarla agli assenti perché hanno perso per un attimo il piacere di vivere un momento di passione collettiva. A tutti il mio abbraccio.
Non riempiamo il pullman, la “quantità” non rientra più nel nostro bagaglio ultras, almeno per il momento, ma d’altro canto la “qualità” non manca. Trenta ultras “tosti” bastano a tenere alti i colori della Città. Alle undici partiamo, la giornata uggiosa non ci abbandonerà per tutto il resto della trasferta, a Melfi temperatura e clima saranno anche peggiori ed andranno ad influire non poco sugli umori negativi dell’esito dell’incontro.
Ma siamo ultras e siamo abituati a volare alto e non saranno risultati negativi o condizioni meteorologiche a farci desistere.
Nelle trasferte il “viaggio” è parte attiva della giornata, forse non avrà il valore di una coreografia o di un tifo incessante e continuo ma è sicuramente parte di quelle storie che si racconteranno a distanza di tempo. E lungo il tragitto che ti separa dallo stadio, in pullman si rievocano vecchi racconti ultras. Coyote ricorda sempre con vivo piacere delle trasferte con i fratelli di Caserta. Ricorda della trasferta a Benevento con gli allora gemellati ciociari e del treno speciale partito da Frosinone. Ricorda nel numero di 80 i Fedayn Cassino che parteciparono a quell’incontro. Parla di aneddoti e di vita vissuta attirando l’ammirazione dei più giovani e i ricordi dei più vecchi.
Poi la trasferta vive anche grazie agli sketch di Gavo Gavo e Giovannone e chi conosce i “soggetti” sa che il divertimento è assicurato.
Anche questo è ultras e mentre il pullman prosegue la sua corsa storie e ricordi si accavallano come onde del mare e allora è come se tutto quel tempo, tutti quegli anni spesi su e giù per l’Italia in campi di paesotti sconosciuti o in stadi di grandi città ti sembra non essere mai passato.
Questa è la magia ultras; quel miscuglio fantastico di emozioni che non ti fa mai sentire vecchio. Portare quella sciarpa al collo e ritrovarti con gli amici di sempre al fianco è come avere sempre vent’anni. Non si invecchia mai lungo le strade ultras. Poi va da se che passi due ore al freddo, all’acqua incessante che non ti abbandona mai fino a filtrarti nelle ossa e allo squallore del risultato del campo.
Questi sono solo particolari che non troveranno mai spazio nell’essere ultras, ma l’aver cantato e sofferto ancora una volta per quei colori fino alla fine, esserti ritrovato fianco a fianco con gli amici di sempre questo si che riempirà cassetti di ricordi nel cuore e spunti per altre storie da tramandare.
Voglio dedicare questo fotogramma di vita ai “vecchi” cassinati ultras presenti; Cico, Coyote, Emiliano, Pipistrello, Marcellino, Marratella…. Ai ragazzi delle brigate e degli utsb presenti. Ad Antonino e agli altri che al momento non ricordo i nomi. A Francesco che il primo maggio si sposerà. Alla nebbia che non ci ha abbandonato mai e che dietro il suo velo conserva ancora intatto tutto il suo fascino di mistero. Infine voglio dedicarla agli assenti perché hanno perso per un attimo il piacere di vivere un momento di passione collettiva. A tutti il mio abbraccio.
Paolo dei Fedayn 1977
1 commento:
buona sera, è un pò di tempo che cerco di rintracciare Massimo il toro !! gentilmente se puoi mettermi in contatto con lui, digli che lo vuole salutare Luca a chitara con una erre, si perchè è così che mi prendeva in giro....
spero di avere notizie presto .
il mio indirizzo : luca.platani@yahoo.com
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