In una calda sera di maggio, di tanti anni fa, Coyote scrisse sulla colonna di uno dei portici della nostra Malfa il risultato del giorno dopo. Cassino – Isola 1-0, gol di Cellucci, Quella profezia fu incredibilmente presa in pieno. All’88° il vecchio Leone Guerriero della Rossa e amata San Donato, s’innalzò con un volo d’angelo e con uno spettacolare colpo di testa trafisse il portiere biancorosso, facendo esplodere l’urlo di duemila persone che affollavano lo stadio quel giorno. Eravamo tanti quel giorno di 26 anni fa, stretti in un abbraccio a saltare l’”Aida” e cantare l’”Inno”. Sulla ringhiera Paolo e Cico, una schiera di tamburi con la Vecchia Guardia in prima fila, noi “piccoli” sui gradoni di sopra che ammiravamo quel bagno di folla ad urlare la nostra gioia di un’adolescenza mai dimenticata. Il sorriso di Michele che ci accompagnava ancora, lo sguardo enigmatico di Simone che scrutava la curva, l’emozione e l’eccitazione della prima grande bolgia di tifo che ci inebriava la mente. Dopo 26 anni oggi siamo ancora qui, con tanti anni di più sulla pelle, con tanti fratelli in meno, ma con la stessa identica voglia di esserci e sostenere questa maglia. Non so’ come finirà, ma l’importante è che la passione e la fede non siano tramontati. Se non dovessimo vincere questo campionato, poco importa fratelli miei.Noi che abbiamo vissuto l’umiliazione di quei campionati, a lottare e giocare su campi pieni dipolvere, noi sappiamo che restare in questo livello del calcio, è già una grande vittoria.Non disperate mai, e non ragionate con il senno dei se e dei ma. Noi la C2 l’abbiamo sognata e sperata fin da quel lontano giorno di maggio, e viverla oggi sembra ancora una incredibile conquista. Rammentate che ciò che più conta per tutti noi, è tenerci stretta questa fantastica realtà, e se poi dovesse arrivare il gradino più alto sarà ancora più bello viverlo. Per una città come la nostra che vive nell’assoluta apatia, e dove il vero amore per il calcio è appannaggio di un migliaio di persone appena, credo che per fare il “salto”, non sia ancora il momento giusto. Le case belle e resistenti, si costruiscono con la calma e su fondamenta forti e salde, e come qualche tempo fa ebbi modo di dire, c’è bisogno di buoni ingegneri e tanti tanti operai specializzati. Una città che riesce a fare appena duecento abbonati e una media di mille spettatori a partita non è pronta a salire e non ha la cultura calcistica e passionale adatte a supportare palcoscenici migliori. Tutto ciò che arriverà in più sarà di guadagnato, ma se non arriva non c’è da stapparsi le vesti. Questo è stato un anno difficile, non dimenticatelo per tutto ciò che è accaduto, dalla crisi societaria, all’esonero di Sandro Grossi. Non è stato facile gestire tanti problemi ed essere arrivati al traguardo così come siamo è già un grande risultato. Non mollate mai, non smettete mai di crederci, perché questo ci dice di fare il nostro grande cuore da ultras, ma ricordatevi anche di guardare anche dietro e riflettere da dove veniamo.
AL TUO FIANCO FINCHE’ VIVRO’
Pietro dei Fedayn
1 commento:
Ringrazio l'amico Pietro per il suo intervento appassionato, che questo sia da monito per tutti, 25 anni sono passati, militavamo in campionati infimi eppure ci sentavamo unici ed invincibili. Godetevela questa benedetta C2 e vivete questi momenti pensando che siano momenti davvero unici.
Paolo dei Fedayn
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